Il faro di Alessandria

DOVE FU COSTRUITO IL FARO DI ALESSANDRIA?

Il famoso faro di Alessandria, chiamato Pharos, fu costruito intorno al 250 a.C.  per aiutare i marinai a navigare nel porto di Alessandria in Egitto. Era davvero una meraviglia dell’ingegneria, alta almeno 120 metri, che la rendeva una delle strutture più alte del mondo antico, una delle più grandi imprese architettoniche dell’antichità. Alto come un’edificio moderno di 40 piani e rimase integro per oltre 16 secoli, costruito sull’isoletta di Pharos, nel Mar Mediterraneo, al largo della città di Alessandria, un porto molto trafficato che era stato fondato da Alessandro Magno durante la sua visita in Egitto.

Il faro di Alessandria in Egitto

Scopo

PERCHÉ È STATO COSTRUITO IL FARO DI ALESSANDRIA?

La città di Alessandria fu fondata nel 332 a.C. da Alessandro Magno. Situata in Egitto, a soli 32 Km a ovest del fiume Nilo, punto strategico per diventare un importante porto del Mediterraneo, aiutando la città a prosperare. Presto Alessandria divenne una delle città più importanti del mondo antico, conosciuta in lungo e in largo per la sua famosa biblioteca.

L’unico ostacolo era che i marinai trovavano difficile evitare le rocce e i banchi quando si avvicinavano al porto di Alessandria. Per aiutarlo, oltre a fare una dichiarazione molto grandiosa, Tolomeo Soter (successore di Alessandro Magno) ordinò la costruzione di un faro. Questo doveva essere il primo edificio mai costruito esclusivamente per essere un faro.

Il faro di Alessandria in Egitto

Ci vollero circa 40 anni per la costruzione del Faro di Alessandria, che fu ultimato intorno al 250 a.C. A differenza delle altre sei delle Sette Meraviglie del mondo antico, il Faro di Alessandria aveva scopi pratici, fù una delle realizzazioni più avanzate ed efficaci del periodo, la cui costruzione fu effettuata davanti al porto di Alessandria d’Egitto da un mercante greco con lo scopo di aumentare la sicurezza del traffico marittimo in entrata ed in uscita, per permettere alle navi di evitare gli scogli e raggiungere sani e salvi il porto, nell’ambito militare il faro serviva anche come vedetta per l’avvicinamento delle navi nemiche.

Architettura

CHI HA COSTRUITO IL FARO DI ALESSANDRIA?

Ci sono molte cose che non sappiamo del Faro di Alessandria, ma sappiamo come fosse. Poiché il faro era un’icona di Alessandria, la sua immagine è apparsa in molti luoghi, anche su monete antiche. Progettato da Sostrato di Cnido, il faro di Alessandria era una struttura straordinariamente alta. Situato all’estremità orientale dell’isola di Pharos vicino all’ingresso del porto di Alessandria, il Faro fu presto stesso chiamato “Pharos”.

Il faro era composto da tre sezioni. La sezione più in basso era quadrata e conteneva uffici governativi e stalle. La sezione centrale era un ottagono e conteneva un balcone dove i turisti potevano sedersi, godersi il panorama ed essere serviti rinfreschi. La parte superiore era cilindrica e conteneva il fuoco che veniva continuamente acceso per proteggere i marinai. In cima c’era una grande statua di Poseidone , il dio greco del mare.

Faro di Alessandria

Sorprendentemente, all’interno di questo gigantesco faro c’era una rampa a spirale che portava in cima alla sezione più in basso. Ciò ha permesso a cavalli e carri di trasportare rifornimenti nelle sezioni più alte.

Non si sa esattamente cosa sia stato usato per accendere il fuoco in cima al faro. Il legno era improbabile perché era scarso nella regione. Qualunque cosa fosse usata, la luce era efficace: i marinai potevano facilmente vedere la luce a miglia di distanza e potevano così trovare la strada sicura per il porto.

STRUTTURA DEL FARO DI ALESSANDRIA

Come funzionava il Faro?

Consentiva di segnalare la posizione del porto alle navi, di giorno mediante degli speciali specchi di bronzo lucido che riflettevano la luce del sole fino al largo, mentre di notte venivano accesi dei fuochi, il fascio luminoso del Faro veniva rafforzato dall’uso di specchi parabolici, quali sarebbero stati espressamente inventati da Archimede. Un complicato sistema di specchi rendeva possibile ai passeggeri di vedere la luce emessa dai carboni a decine di chilometri di distanza.

Le sue gigantesche proporzioni ne fecero una delle Sette meraviglie del mondo. La costruzione del faro di Alessandria si rivelò di grande utilità e indusse a costruire analoghi fari in vari altri porti del Mediterraneo.

Il Faro di Alessandria, una delle Sette Meraviglie del Mondo

Distruzione

È interessante notare che la maggior parte dei fari oggi assomiglia alla forma e alla struttura del faro di Alessandria.

Alla fine, il faro sopravvisse agli imperi greco e romano. Fu poi assorbito dall’impero arabo, ma la sua importanza scemò quando la capitale egiziana fu spostata da Alessandria al Cairo. Avendo tenuto al sicuro i marinai per secoli, il Faro di Alessandria fu infine distrutto da un terremoto intorno al 1375 d.C.

Rimase in funzione per ben 16 secoli, fino a quando nel 1303 e nel 1323 due terremoti lo danneggiarono irreparabilmente numerosissimi blocchi ed elementi architettonici sono stati recuperati, alcuni dei suoi blocchi furono presi e usati per costruire un castello per il sultano d’Egitto; altri caddero nell’oceano. Nel 1994, l’archeologo francese Jean Yves Empereur , del Centro nazionale di ricerca francese, indagò sul porto di Alessandria e trovò almeno alcuni di questi blocchi ancora nell’acqua. I frammenti del faro saranno portati alla luce e catalogati, con la speranza di ricostruire virtualmente l’imponente struttura. Molti reperti recuperati sono custoditi nel Museo greco-romano di Alessandria d’Egitto.

Parte dei Reperti nel Fondale
Parte dei Reperti nel Fondale


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