Aperitivo e cocktail: differenze e gradimento

Aperitivo

Un aperitivo è una bevanda servita prima del pasto.

Generalmente si accompagna con dei stuzzichini, per precedere il pasto.

Gli stuzzichini possono includere; antipasti, oppure tra cui il più classico con pistacchi, patatine, salatini o noccioline. Si possono anche servire prodotti alimentari come (piccole torte, frutta tagliata, olive, salumi e  formaggi ).

È il più semplice e il meno impegnativo dei parties in piedi.

Ci vediamo per l’aperitivo a casa mia , Venite da noi a prendere un aperitivo? , ecco un tipo di invito che si può fare per telefono, nel corso della giornata stessa, o il giorno prima, o anche poche ore prima. Spesso l’aperitivo è un modo di riunirsi per poi uscire insieme, e allora l’abbigliamento è adatto al programma serale prescelto.

Se invece all’aperitivo non seguono altri programmi, si sta vestiti come si è (naturalmente in ordine il più possibile).

Quali Tipi

Gli aperitivi devono essere di vario tipo: Bitter, Martini, Whisky e, per gli astemi o i delicati di stomaco, succhi di pomodoro e pompelmo, bibite analcoliche varie.

cocktail aperitivi elenco

Classificazione degli aperitivi

Aperitivi in bottiglia si distinguono tra alcolici e analcolici.

Tra gli aperitivi alcolici troviamo (tra parentesi le gradazioni): il Campari soda (10°), l’Aperol soda (3°), il Martini (14,4°), Asti Cinzano (7°), Aperitivo Ramazzotti (30°), adatti per essere miscelati con acqua tonica e gassata, succhi di frutta e frutta, oppure con altri alcolici tipo il gin, tequila o vodka.

Tra gli analcolici il Sanbitter bianco e rosso e il Crodino.

In entrambi i casi possono essere serviti lisci oppure con ghiaccio.

Le tipologie

  • Vini: vengono serviti vini bianchi secchi, gli spumanti secchi, bianchi o rosé; aperitivo più diffuso in Italia è il Prosecco.
  • Bitter come il Campari, CrodinoAperol, il Biancosarti, Sanbittèr Rosso e Bianco e il Rabarbaro.
  • Vermouth si dividono in diverse tipologie:
    • dry, gusto più secco rispetto ad altri Vermouth, si accompagna con olive verdi in salamoia e parmigiano reggiano.
    • rosso, generalmente con un sapore amarognolo, si accompagna con una fetta di arancia.
    • bianco, gusto dolce, accompagnato con mezza fetta di limone.

 

Sempre accompagnati

Con gli aperitivi si offrono anche patatine fritte, olive, mandorle salate, stuzzichini vari, presentati su piatti o in ciotole. Piatti, ciotole e bottiglie per gli aperitivi si dispongono generalmente su un carrello, o su un tavolino a portata di mano, insieme con il porta-ghiaccio con relative pinze o cucchiaio forato, al seltz, all’acqua minerale e, naturalmente, ai bicchieri.

Per gli aperitivi non si usano più i bicchierini di una volta, ma i grossi, alti, capaci e comodi bicchieri che son detti appunto da aperitivo.

Come servirli

Di solito è il padrone di casa che versa gli aperitivi, mentre la signora lo aiuta a distribuirli: senza sotto bicchiere (che invece ci sarà, se chi distribuisce gli aperitivi è una domestica). Si chiede agli ospiti che cosa desiderano, e si offre un aperitivo per volta, secondo le richieste.

Quando un ospite ha finito di bere, i padroni di casa gli chiedono se desidera fare un bis. Se sono in confidenza, gli ospiti possono anche servirsi una seconda o una terza volta da soli, ed eventualmente servire le signore che accompagnano. Se chi riceve è una signora sola, pregherà un amico di mescere per lei.

Ciotole e piatti con stuzzichini vari circolano liberamente, ognuno si serve da sé, naturalmente senza far man bassa. Se la padrona di casa teme che il legno del suo tavolo si sciupi al contatto dei bicchieri può appoggiarvi sopra una tovaglietta, una striscia vis-à-vis , o un vassoio.

Niente tovagliette, invece, sui carrelli: non si usano più.

aperitivi cocktail

 

Cocktail

L’invito a un cocktail si fa qualche giorno prima, generalmente per telefono, per iscritto solo in caso di cocktails particolarmente importanti.

I cocktails parties si svolgono di solito tra le sei e le dieci; l’orario va comunque precisato al momento dell’invito.

Le basi dei cocktails sono quelle degli aperitivi: Bitter, Vermut, Martini, Whisky, cui si aggiungono però anche Gin, Rum, Vodka, le cui varie mescolanze formano appunto i cocktails.

Cosa preparare

Lo schieramento delle bottiglie si fa su un tavolo, che funge da bar: vi si appoggiano anche uno ò più shaker, il ghiaccio, l’angostura, le arance, i limoni, frutta fresca e qualche succo i frutta, di solito i più usati.

Poi aggiungere le solite bevande analcoliche per gli astemi e i sofferenti di disturbi digestivi vari.

Su un altro tavolo si preparano i piatti a base di: tartine, pizzette, panini imbottiti, vols-au-vent, grissini avvolti in spirali di prosciutto, spiedini di sottaceti vari.

Come si organizza

Nei piccoli cocktails, è il padrone di casa che mesce la prima volta, e poi distribuisce i cocktails con l’aiuto della signora e di qualche amico volonteroso; poi ognuno si arrangia da sé nel dosare le misture chiedendo consiglio agli ospiti più esperti; anche i piatti circolano liberamente e liberamente gli ospiti si servono, con le mani: non si distribuiscono piatti e posate, perché tartine e contorni vari devono avere le dimensioni di un boccone e si mangiano di rettamente.

Utile invece la distribuzione di tovagliolini, anche di carta se gli ospiti sono numerosi.

Nei cocktails più in grande , di solito il padrone di casa e un amico esperto o un cameriere si mettono dietro il tavolo a fungere da barman, mentre altri domestici fanno circolare i cocktails su vassoi; su altri vassoi circolano i contorni e gli stuzzichini vari. Nei cocktails ci si può sedere ma si evita di restar sempre ficcati nella stessa poltrona; in genere ci si muove da un gruppetto all’altro, si va al tavolo- bar a rifornirsi ecc: la simpatica caratteristica del cocktail party è quella della massima disinvoltura.

II che non significa, ovviamente, invadenza, ingordigia o scarso riguardo per i padroni di casa e i loro ospiti.

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