Quando si parla di reti wireless, ovvero senza fili, si pensa istintivamente allo standard Wi-Fi, una tecnologia ormai consolidata da anni di utilizzo. Il Wi-Fi non è l’unico standard esistente nel mondo dei personal computer per realizzare reti di questo tipo.
Un’altra tecnologia, partita in sordina, ha iniziato negli ultimi tempi la scalata al successo: è Bluetooth. Nato più o meno in contemporanea a Wi-Fi per opera di un consorzio di aziende fra cui Intel ed Ericsson, Bluetooth inizialmente non riuscì a sfondare perché i produttori tentarono di venderlo come un sostituto della tecnologia 802.11b.
In realtà, Wi-Fi è molto più sofisticato e potente di Bluetooth, le due tecnologie non sono adatte per gli stessi utilizzi.
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Le differenze maggiori tra Wi-Fi e Bluetooh
riguardavano il ridotto raggio d’azione di Bluetooth (limitato a una decina di metri), la bassa velocità di trasferimento (sotto il Megabit al secondo) e il limitato numero di periferiche collegabili a una rete (meno di 10). In compenso, Bluetooth disponeva fin dall’origine di funzioni per il trasferimento di flussi audio, caratteristica che mancava inizialmente al Wi-Fi.
Con il successo di quest’ultimo standard, Bluetooth è stato pressoché dimenticato per qualche anno, abbandonato da quasi tutte le aziende che lo avevano creato.
Questo finché, non molto tempo fa, gli si è trovato un nuovo ambito di utilizzo: si cercava una tecnologia senza fili economica per far comunicare cellulari, smartphone e altre periferiche, una tecnologia che consumasse poco le batterie e potesse supportare flussi di dati e audio, una tecnologia infine che potesse essere gestita dai processori non potentissimi usati da cellulari e palmari.
Come collegare dispositivi Bluetooth
Specifiche Bluetooth
Erano esattamente le specifiche di Bluetooth, che improvvisamente si trovò al centro di un nuovo filone di sviluppo tecnologico: quello delle PAN, le Personal Area Network – reti di computer e periferiche disposti a brevissima distanza, “su misura” per una singola persona.
A differenza delle reti Wi-Fi, le reti Bluetooth sono nella maggior parte dei casi delle reti “a stella”: c’è un dispositivo principale e una serie di periferiche che vengono accoppiate a esso e da esso gestite. In Bluetooth, una periferica dialoga con un solo dispositivo principale per volta.
A ufficializzare la rinascita di Bluetooth fu, come al solito, Apple che anticipando tutti incluse il supporto allo standard nel suo sistema operativo fin dalla versione 10.2 (Jaguar). Solo oggi Bluetooth ha ottenuto il successo che merita. Lo troviamo su tutti i cellulari intelligenti, sulla maggior parte dei palmari, ma anche sulle stampanti, modem, cuffie, microfoni.
Molti notebook cominciano a supportarlo di serie, ma il discorso è ben diverso se guardiamo i computer da tavolo. Su queste macchine di solito non è previsto un trasmettitore Bluetooth e quindi bisogna acquistarlo a parte. La configurazione più comune prevede una chiave USB, in gergo “dongle”, simile per forma e dimensioni alle classiche chiavette di memoria flash. Questa soluzione è possibile perché la maggior parte dei trasmettitori Bluetooth è ormai “a singolo chip”, con antenna di trasmissione spesso integrata direttamente sul circuito stampato. I consumi dell’apparecchio inoltre sono molto bassi, ampiamente nei limiti di una porta USB.
Campi d’applicazione del Bluetooth
Il suo obiettivo è quello di semplificare le connessioni tra dispositivi elettronici, eliminando le connessioni cablate. Può sostituire ad esempio i cavi tra computer , tablet , telefoni cellulari tra di loro o con le stampanti, scanner, tastiere, mouse, joystick dei videogiochi, telefoni cellulari , PDA , sistemi e kit vivavoce, microfono o cuffie, radio , elettrodomestici digitali, lettori di codici a barre e di terminali di pubblicità interattiva.
Le classi
Il Bluetooth SIG, sono le aziende partnership con Ericsson per formare la Special Interest Group Bluetooth (SIG), tra le più note comprendono: 3Com , Lucent Technologies , Microsoft , Motorola, Intel , Nokia e Toshiba che dal 1994 lavorano e sviluppano sulle specifiche dello standard, che si è evoluta nelle vari versioni, ad oggi la versione in uso è la 5 che permette un velocità teorica fino a 2 Mb / s con un consumo energetico invariato, vanno da 60 metri a 240 metri teorica, niente male se consideriamo le prima versione lanciata nel 1994.
Attualmente, le migliori aziende che producono i circuiti integrati necessari per realizzare interfacce Bluetooth, sono: BroadCom e CSR, che da agosto 2015, fa parte di Qualcomm Global Trading.
Questo spiega in parte la notevole uniformità dell’offerta sul mercato. La differenza maggiore fra i vari dispositivi riguarda in effetti la classe di appartenenza. Gli apparati sono divisi, a seconda della potenza del loro sistema radio, in Classe 1, Classe 2 e Classe 3.
Dispositivi di Classe 3
Sono i meno potenti e il loro raggio d’azione si limita a qualche metro. Un uso tipico di questa classe è all’interno di auricolari per cellulare, che devono essere piccoli e leggeri e non possono quindi contenere batterie molto capaci.
Classe 2
Con una portata di una decina di metri in campo libero, è quella più diffusa, e la troviamo nella maggior parte dei dispositivi con Bluetooth integrato, come cellulari e smartphone.
Classe 1
Infine ha una portata teorica in campo libero di un centinaio di metri, che la porta a rivaleggiare con Wi-Fi.
Gli apparati di Classe 1 necessitano di più energia per funzionare, per cui di solito vengono installati su macchine che non hanno problemi di batterie.
Molte delle chiavette Bluetooth provate in questo confronto appartengono alla Classe 1; ricordiamoci però che per stabilire un collegamento a lungo raggio è necessario che entrambi gli apparecchi da connettere siano di Classe 1, altrimenti l’apparato con la maggiore portata potrà sì far arrivare il suo segnale all’apparecchio più debole, ma non ricevendo di ritorno i segnali che confermano la connessione non potrà trasmettere alcunché.
Test di prova per dispositivi Bluethoot
Per provare gli adattatori USB/Bluetooth abbiamo utilizzato due diversi computer (un Media Center e un Mac, per provare la compatibilità con Os X) e alcune periferiche – in particolare cellulari e auricolari. L’obiettivo iniziale dei test era di chiarire quale fosse l’effettivo raggio d’azione dei vari dispositivi e quale fosse la velocità di trasferimento dei dati ottenibile da questi apparecchi.
Per quanto riguarda il raggio d’azione, abbiamo notato subito che i dati di sensibilità forniti dai produttori difficilmente possono essere usati come “guida” durante il funzionamento reale.
Bastavano infatti piccoli cambiamenti nell’orientamento della chiavetta per variare di parecchio la sensibilità di ogni singolo esemplare. Per esempio, due apparecchi che vicini alla distanza massima di collegamento comunicavano perfettamente potevano essere resi invisibili l’uno all’altro semplicemente ruotandone uno di 90 gradi.
Anche scegliendo l’orientamento ottimale (collegando cioè la chiavetta a una prolunga USB che consente libertà totale di movimento) i dati di distanza raggiunta in ambiente casalingo non erano certo quelli promessi dalle specifiche della Classe. Il fatto è che queste ultime sono rilevate in condizioni ottimali di laboratorio, ben diverse da quelle in cui realisticamente vi troverete a operare.
Comunque, nei nostri test tutti gli adattatori di Classe 2 hanno comunicato senza problemi all’interno di una stanza, e quelli di Classe 1 sono riusciti a coprire abbastanza bene un intero appartamento (con solo pochi angoli “bui”, cioè non raggiungibili), superando senza troppi problemi i muri interni.
Velocità di trasmissione
In ufficio, ambiente “open space” pressoché ideale per la propagazione delle onde radio, i dati di targa sono stati sostanzialmente rispettati e anzi, spesso, superati. Ovviamente, se nel vostro ufficio operasse già una rete Wi-Fi, la situazione sarebbe decisamente meno felice, visto che le due tecnologie condividono la stessa banda di frequenza e tendono a disturbarsi fra loro.
Lo stesso se a casa vostra operasse un telefono cordless, o se si fosse un forno a microonde a meno di tre metri dal trasmettitore.
Per quanto riguarda la velocità di trasmissione, quella di targa (720 Kbps) non è stata mai raggiunta durante i nostri test, ma tutte le chiavette sono riuscite a trasferire a velocità più che accettabili (sopra i 50 Kbyte al secondo).
Anche in questo caso, la misura veniva influenzata pesantemente dall’orientamento delle antenne: semplicemente spostando una chiavetta in fase di trasferimento file potevamo variare la velocità di trasmissione fra i 20 e i 55 Kbyte al secondo, a causa dei dati persi e ritrasmessi.
La maggior parte dei produttori fornisce le chiavette con la suite software WidComm BTV, (ricordiamo che WidComm è proprietà di BroadCom) e con SpyLite (un programma di monitoraggio, utile agli esperti per tenere sotto controllo il buon funzionamento della rete).
Infine, chi vuol sfruttare al meglio l’accoppiata computer cellulare troverà comodo il programma “Mobile Phone Tools”.
Nessun produttore fornisce software per Mac Os X, ma molte chiavette sono risultate compatibili con il sistema di Apple senza installare nulla, nonostante questa compatibilità non sia in alcun modo dichiarata dalla maggior parte dei produttori e non ci si possa quindi aspettare assistenza in caso di problemi (fanno eccezione Digicom e D-Link, che dichiarano espressamente la compatibilità Apple).
Come scegliere la migliore chiavetta Bluetooth
Visti i risultati dei test, a prevalere nei giudizi sono state caratteristiche quali la dotazione software, gli accessori, la presenza dei manuali in italiano e la durata della garanzia. Nel complesso, la chiavetta che esce meglio dal test è quella di Trust.
Chi non vuole usare cavetti di connessione tra computer e dispositivi mobili, apprezzerà molto utilizzo del Bluetooth soprattutto per far parlare fra loro PC e cellulare troverà molto comodo il software fornito da Digicom.
Servizi e profili del Bluetooth
Una connessione Bluetooth consente di scambiare fra due dispositivi diversi tipi di dati.
Per ogni tipologia di dati, esistono appositi protocolli che si chiamano “profili” e sono identificati nella documentazione da brevi sigle tipo OBEX, SYNC, eccetera. I profili definiti dallo standard consentono al sistema operativo di fornire all’utente dei “servizi”.
Ecco i principali
- Audio Gateway (porta audio): consente di usare un PC abilitato Bluetooth come cuffia per un altro apparecchio. Per esempio, potete rispondere al cellulare direttamente usando la cuffia e il microfono del PC.
- Dial-Up Networking (connessione telefonica a Internet): serve per collegare a Internet il PC usando il cellulare come modem.
- File Transfer (trasferimento file): consente di copiare file fra due apparecchi dotati di Bluetooth.
- Network Access (accesso alla rete): realizza una rete locale senza fili fra due computer. Con questo servizio si può anche condividere su due computer la connessione Internet presente su una delle due macchine.
- Fax: consente di inviare e ricevere fax da qualsiasi dispositivo Bluetooth usando il modem-fax di un PC connesso alla rete senza fili.
- PIM Synchronization (sincronizzazione contatti): si usa per sincronizzare fra più apparecchi i file contenenti indirizzi, numeri di telefono, agenda, indirizzi di posta eccetera.
- Bluetooth Serial Port (porta seriale Bluetooth): realizza una porta seriale virtuale su apparecchi che ne sono sprovvisti. Basta collegare un dispositivo seriale al PC e il palmare Bluetooth vedrà la seriale.
- Headset (cuffia): serve per stabilire la connessione fra una cuffia e un PC Bluetooth, per ascoltare musica o parlare al microfono.
- PIM Item Transfer (trasferimento dato personale): permette di trasmettere e ricevere singoli dati dai programmi di gestione contatti, calendari o note. Molti dispositivi inviano automaticamente il proprio biglietto da visita appena ricevuta un’interrogazione a questo servizio.
I profili possono anche corrispondere a differenti tipi di dispositivi, servono per garantire l’interoperabilità tra tutti i dispositivi Bluetooth connessi.
Tra i tanti dispositivi che il Bluetooth riesce a connettere, i controller wireless per Nintendo Wii (chiamato joystick Wiimote ) e Sony per console PlayStation 3 , PlayStation 4 e Xbox One Microsoft utilizzano il protocollo Bluetooth con maggior successo.
Simbolo Bluetooth
Il simbolo iconico bluetooth è formato dall’unione di due lettere runiche analogiche che hanno le lettere H (harald) e B (Bluetooth). La lettera H nella lettera runica è (ᚼ) mentre la lettera runica da B è (ᛒ). I due si uniscono quindi e diventano un simbolo iconico su bluetooth. (Dk / Lnr)