Effetti per mixare e creare musica da deejay

Un Deejay può mixare decine di effetti diversi contemporaneamente basta possedere gli strumenti giusti, quindi libero sfogo per dar vita  brani musicali di vario genere attraverso la tecnica del mixaggio, vediamo brevemente quali sono i più diffusi e utili.

Effetti per mixare e creare musica da deejay

Ecco i migliori effetti per mixare la musica

Equalizzazione

Ricorda da vicino i controlli di tono presenti su quasi tutti gli amplificatori Hi-Fi casalinghi e sulle autoradio. Il controllo che ci viene offerto è però più completo, dal momento che si può operare su più bande di frequenze contemporaneamente. Serve principalmente per fondere meglio le diverse tracce in una canzone e renderle più omogenee all’ascolto.

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Compressore

Regola in maniera automatica il volume effettivo di una traccia audio, innalzando i passaggi più deboli e abbassando quelli molto forti, in modo da creare più omogeneità, eliminando quei picchi di volume che rendono a volte incomprensibili alcuni passaggi (specialmente sulla voce, il compressore ci aiuta a rendere più comprensibili tutte le parole cantate).

Ritardo – Eco

Come dice il suo stesso nome, questo effetto somma al segnale una o più copie ritardate, creando un eco. È un effetto indispensabile e quasi ovvio nel rock moderno (come sanno bene i fan dei Pink Floyd), ma che si presta anche a sperimentazioni sofisticate alla Brian Eno.

Riverbero 

Quando si produce un suono all’interno di un ambiente, ad esso si aggiunge il riverbero, cioè le riflessioni del suono contro le pareti. Senza il riverbero, anche il suono del migliore degli strumenti appare povero e nudo. I tecnici del suono lo stanno bene, e ricorrono spesso a registrazioni in ambienti particolari per ottenere determinati effetti. Chi però non ha la possibilità di registrare in una cattedrale, può oggi ricorrere a un riverbero digitale: le versioni più sofisticate permettono di simulare il riverbero di ambienti di ogni forma e dimensione, con pareti di ogni tipo di materiale.

Chorus, flanger e phaser

Sono tutti effetti che si basano sullo stesso principio: sommare al segnale diverse copie di sé stesso, ciascuna con un ritardo differente e variabile nel tempo. L’effetto che si ottiene è simile a quello che si avrebbe se più strumenti suonassero all’unisono, ciascuno con delle lievi variazioni. Usati con moderazione rendono più vivo e interessante qualunque suono, mentre calcando la mano si ottiene un effetto molto più elettronico (come per il pianoforte usato dai Led Zeppelin in “No Quarter”).

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Distorsore

La distorsione era inizialmente un effetto indesiderato: quando si “pompa” troppo un amplificatore, invece che aumentare ulteriormente il volume del suono, lo si distorce, modificandone il timbro. Col tempo i chitarristi hanno imparato a usare questo effetto di proposito, ottenendo il suono della chitarra elettrica che tutti conosciamo. Molti di loro sono ancora fedeli al suono della distorsione creata da apparecchi a valvole, ma oggigiorno esistono simulazioni digitali abbastanza fedeli. E non ci si deve limitare a usarle con le sole chitarre.

Pitch-shifter

E’ un effetto che permette di alzare o abbassare la frequenza di un segnale, mantenendo inalterate le altre caratteristiche. Può servire per adattare la tonalità di un campionamento al brano in cui lo vogliamo inserire, oppure per effetti più marcati, come trasformare una voce da maschile a femminile.

Vocoder

E’ un effetto decisamente sofisticato, che scompone un suono in numerose bande di frequenza e lo ricompone seguendo il contorno di un altro suono “guida”. È con il vocoder che si ottiene l’effetto della “vocerobot” onnipresente in certa musica dance; ma le sue possibilità non si fermano qui, ed è uno strumento ormai indispensabile nella musica elettronica.

Altri Effetti 

Se gli effetti sopra elencati sono reperibili (in forma più o meno sofisticata) in quasi tutti i programmi che hanno a che fare con l’audio digitale, la lista non si esaurisce certamente qui. Ci sono programmi che tentano di emulare effetti che furono di moda molti anni fa (come il “wah-wah” o l’“altoparlante rotante Leslie”), altri invece che sfruttano in modo imprevedibile la più moderna tecnologia digitale. I migliori sequencer con audio digitale permettono di ampliare a volontà la propria dotazione di effetti acquistando o scaricando dalla rete dei plug-in (cioè programmi aggiuntivi), per cui non resta che sbizzarrirsi.

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